Fatturazione elettronica estero 2026: come prepararsi ai nuovi obblighi globali?

Perché la fatturazione elettronica estero è cruciale nel 2026?
La digitalizzazione della fatturazione elettronica all’estero non è più una tendenza, ma una trasformazione globale. A partire dal 2026, numerosi Paesi in Europa, Medio Oriente e Asia introdurranno obblighi di fatturazione elettronica, cambiando radicalmente il modo in cui le aziende emettono, trasmettono e ricevono le fatture.
L’obiettivo dei governi non è solo ridurre la carta, ma rafforzare il controllo fiscale, introdurre sistemi di reporting in tempo reale e garantire maggiore trasparenza. Per le imprese multinazionali, la fatturazione elettronica estero non può essere affrontata come una somma di obblighi locali, ma come un’unica strategia globale di compliance.
Adeguarsi significa non solo evitare sanzioni, ma anche migliorare l’efficienza interna, ridurre gli errori e rafforzare la governance finanziaria.
Fatturazione elettronica all’estero: la Francia e il modello decentralizzato a 5 nodi
La Francia è tra i Paesi che hanno adottato la riforma più complessa. Dopo un primo rinvio, la fatturazione elettronica sarà obbligatoria dal 1° settembre 2026 per grandi e medie imprese, mentre le piccole aziende seguiranno nel 2027. Dal 2026, però, tutte le imprese dovranno essere in grado di ricevere fatture elettroniche.
Il sistema francese è basato su un modello decentralizzato a cinque nodi: le fatture non passano direttamente dal mittente al destinatario, ma attraverso piattaforme certificate, le Plateformes Agréées (PA), collegate al Portail Public de Facturation (PPF). Quest’ultimo fungerà da archivio centrale e da hub informativo, ma non da canale di trasmissione.
Inoltre, sarà obbligatorio l’eReporting per operazioni B2C e transfrontaliere. Le aziende, infine, dovranno anche comunicare lo stato del ciclo di vita delle fatture (emissione, ricezione, approvazione, pagamento) al PPF.
I formati richiesti includono UBL 2.1, UN/CEFACT CII e Factur-X, che renderanno indispensabile una forte integrazione tra sistemi di fatturazione, piattaforme certificate (PA) e portale pubblico (PPF).
Fatturazione elettronica all’estero: la Polonia e il modello centralizzato KSeF
La Polonia ha scelto un approccio diverso, basato su un modello centralizzato. Dal 1° febbraio 2026 i grandi contribuenti saranno i primi a dover adottare la fatturazione elettronica tramite la piattaforma nazionale Krajowy System e-Faktur (KSeF). L’obbligo si estenderà ad aprile 2026 a medie e piccole imprese, e dal 2027 anche alle microimprese.
Tutte le fatture dovranno essere emesse nel formato FA(3) XML, autenticate digitalmente e validate dal KSeF. Senza validazione, la fattura non sarà considerata legalmente emessa.
Le imprese sono tenute a garantire la piena integrazione con il sistema KSeF e a rispettare le specifiche tecniche e requisiti procedurali della Polonia, sebbene l’emissione offline sia consentita in alcuni casi limitati — come l’indisponibilità temporanea del KSeF.
Fatturazione elettronica all’estero: il Belgio e il modello decentralizzato basato su Peppol
Dal 1° gennaio 2026, il Belgio introdurrà l’obbligo di fatturazione elettronica estero per tutte le imprese registrate ai fini IVA e stabilite nel Paese.
Il Paese ha adottato un modello basato su Peppol, utilizzando Peppol BIS e lo standard europeo EN 16931 per garantire conformità e interoperabilità a livello UE. L’obbligo esclude le transazioni B2C e le entità estere non stabilite in Belgio dal suo attuale ambito di applicazione.
Questa riforma rappresenta solo il primo passo: entro il 2028 il Belgio intende implementare anche un sistema di digital VAT reporting, in linea con l’iniziativa europea ViDA (VAT in the Digital Age).
Fatturazione elettronica estero oltre l’Europa
Il passaggio verso l’obbligo di fatturazione elettronica all’estero sta guadagnando slancio ben oltre i confini dell’Unione Europea. Governi di tutto il mondo — dall’Asia al Medio Oriente fino all’Europa — stanno introducendo nuovi framework normativi per modernizzare la rendicontazione fiscale e imporre lo scambio dati in tempo reale. Di conseguenza, il 2026 si profila come una tappa cruciale per la compliance globale in materia di eInvoicing.
- Malesia: è in corso l’implementazione graduale della fatturazione elettronica. Le imprese con un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di RM saranno obbligate ad adottarla a partire da gennaio o luglio 2026, in base alla fascia di ricavi di appartenenza.
- Emirati Arabi Uniti: le autorità stanno sviluppando un modello decentralizzato a 5 nodi, il cui avvio è previsto per il 2026.
- Singapore: sebbene la fatturazione elettronica basata su Peppol sia già promossa, dal 2026 sono attesi nuovi requisiti obbligatori, volti a rafforzare l’interoperabilità sia regionale sia internazionale.
- Croazia: con l’approvazione del progetto Fiscalization 2.0, da gennaio 2026 la fatturazione elettronica strutturata e l’eReporting diventeranno probabilmente obbligatori per tutte le imprese registrate ai fini IVA. Il sistema seguirà un modello decentralizzato, con l’impiego di fornitori di servizi certificati e formati conformi agli standard EN.
- Altri Paesi: nazioni come Norvegia, Svezia, Grecia, Lettonia e Paesi Bassi si stanno progressivamente allineando al framework europeo ViDA (VAT in the Digital Age), con l’obiettivo di una piena implementazione entro il 2030.
Per le multinazionali, questo mosaico in continua espansione di obblighi in materia di eInvoicing richiede ben più della semplice conformità: è necessaria una strategia coordinata e lungimirante per garantire la preparazione in contesti normativi tanto diversi.
Come prepararsi alla fatturazione elettronica all’estero?
Il 2026 segnerà un punto di svolta per la fatturazione elettronica a livello globale: normative diverse, scadenze serrate e modelli eterogenei stanno ridisegnando il modo in cui le imprese devono gestire i propri flussi amministrativi e fiscali. Non si tratta più di semplici adempimenti locali, ma di una sfida internazionale che richiede visione strategica, coordinamento e automazione.
Per affrontare questo scenario complesso, le aziende devono seguire un percorso chiaro e strutturato:
- Comprendere il contesto normativo nei diversi Paesi
Analizzare e mappare scadenze, modelli e requisiti, comprendendo quali obblighi possano effettivamente impattare sull’organizzazione. - Preparare i sistemi a un’evoluzione continua
Adottare soluzioni di fatturazione elettronica flessibili e automatizzate, capaci di recepire rapidamente i diversi requisiti su scala internazionale e gli aggiornamenti normativi. - Garantire scalabilità e continuità operativa
Integrare piattaforme in grado di adattarsi all’evoluzione delle regole senza bloccare i processi e mantenendo fluido il rapporto con partner e clienti. - Centralizzare la governance della compliance
Evitare frammentazione e inefficienze scegliendo un provider qualificato unico, che assicuri un modello coerente di gestione internazionale e riduca la complessità operativa.
Perché la fatturazione elettronica estero è anche un’opportunità strategica?
La compliance internazionale non è più soltanto un adempimento normativo: se gestita correttamente, diventa una leva di automazione e innovazione in grado di:
- modernizzare i processi amministrativi e finanziari;
- ridurre i costi operativi e i rischi di errore;
- migliorare il controllo e la visibilità sui dati;
- rafforzare la competitività nei mercati globali.
Per cogliere pienamente questi benefici, le aziende non possono limitarsi a interventi puntuali o frammentati. Serve una visione unificata, supportata da un provider qualificato unico, come Digital Technologies, capace di garantire compliance in più giurisdizioni e allo stesso tempo di accompagnare l’impresa in un percorso di digitalizzazione più ampio.
Cosa offre Digital Technologies per semplificare questo percorso?
Digital Technologies – A Namirial Company propone una piattaforma internazionale per la fatturazione elettronica che assicura:
- Compliance globale: grazie a un unico layer tecnologico adattabile a più giurisdizioni;
- Scalabilità: per supportare sia modelli centralizzati sia decentralizzati, a livello internazionale;
- Automazione intelligente: per ottimizzare i processi finance, ridurre errori e accelerare i flussi con soluzioni all’avanguardia basate su AI;
- Integrazione fluida: con ERP e sistemi esistenti, garantendo continuità operativa.
Una soluzione unificata non è solo una risposta agli obblighi di legge, ma un modo per anticipare i cambiamenti e trasformare la fatturazione elettronica estero in un pilastro strategico della digitalizzazione aziendale.