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Fatturazione elettronica regole: cosa cambia da Paese a Paese, le ultime novità

Scritto da Digital Technologies | 20 dicembre 2023

Le regole della fatturazione elettronica risentono di una forte eterogeneità tra le normative dei singoli Paesi. Nonostante la proposta di direttiva europea ViDA (VAT in the Digital Age) sia chiaramente indirizzata alla standardizzazione delle e-invoice intra UE, lo stato dell’arte non può che confermare la frammentazione che da sempre esiste in quest’ambito.

 

Regole della fattura elettronica: dove sono le differenze?

Per quanto concerne le regole della fattura elettronica, cosa cambia dunque da un Paese all’altro?

1) La e-invoice non è obbligatoria ovunque

In primis, la fattura elettronica non è obbligatoria in tutto il mondo: esistono esempi eloquenti, come gli USA, nei quali non è un documento necessario per liquidare l’imposta indiretta (sales tax) e quindi non c’è particolare urgenza di imporre un obbligo in tal senso. Si sta lavorando a un framework di riferimento, ma non ci sono date certe sull’entrata in vigore.

 

2) B2B vs B2G

Spesso, le differenze riguardano poi il soggetto destinatario della fattura: limitando lo sguardo all’Europa, mentre la fatturazione verso gli enti pubblici (B2G) è pressoché ovunque obbligatoria, nei rapporti tra soggetti economici privati (B2B) il percorso è in accelerazione ma non si può dire che esista un obbligo generalizzato, né all’interno dello specifico Paese né nei confronti di soggetti esteri. L’unico vero elemento di standardizzazione comunitaria riguarda la fattura B2G, poiché al momento tutte le PA europee sono obbligate a ricevere ed elaborare fatture in formato europeo. Al di là di ciò, e in attesa di ViDA, i Paesi hanno piena libertà di azione.

 

3) Formati, sintassi, canali e, soprattutto, modelli diversi

Ogni Stato ha quindi una sua normativa fiscale, ha definito dei formati, degli standard e dei canali di trasmissione delle fatture elettroniche, ma soprattutto ha adottato (o lo farà) un particolare modello di fatturazione elettronica che non necessariamente è lo stesso dei suoi vicini.

A titolo d’esempio, se l’Italia si basa su un sistema totalmente centralizzato, così come accadrà a breve in Polonia (dal 1° luglio 2024) e Romania (1° gennaio 2024), in Francia la situazione sarà ben diversa e si baserà su un sistema ibrido (a Y) basato su componenti centralizzate e/o decentralizzate attraverso il coinvolgimento di service provider accreditati. In Belgio, invece, nel 2026 verrà adottato un modello totalmente decentralizzato e basato sull’architettura tecnologica Peppol.

 

e-invoice internazionale: cosa accade nel 2024 e negli anni successivi?

Si è detto che il tema delle regole della fattura elettronica è in continua evoluzione. La tendenza è un po’ ovunque quella di imporre un obbligo di e-invoice nel B2B, ma le tempistiche sono molto diverse da uno Stato all’altro.

Limitando l’osservazione al 2024, oltre ai già citati ingressi di Polonia e Romania, è certo l’avvio del percorso in Danimarca, Israele, Malesia e, probabilmente (manca ancora una conferma definitiva), in Oman.

Negli anni successivi sarà poi la volta di Francia, Germania, Spagna, Belgio, Finlandia, Croazia e molti altri, fino al 2028 che dovrebbe sancire l’obbligo di fatturazione in standard europeo tra soggetti di Paesi diversi. Anche qui, il condizionale è d’obbligo perché la direttiva è in fase di discussione e molti punti fermi potrebbero subire revisioni o ridimensionamenti in chiave di una maggiore flessibilità: per esempio, allo stato attuale il sistema italiano andrebbe completamente rivisto.

La situazione è dunque molto fluida e, dal punto di vista delle aziende che hanno rapporti commerciali con imprese e PA estere, va monitorata con estrema attenzione. Data la complessità del tema, l’eterogeneità delle soluzioni e le continue evoluzioni, è necessario delegare a un partner con competenze di dominio e tecnologiche la gestione corretta della e-fattura internazionale, così da evitare errate interpretazioni che possono tramutarsi in un ritardo nei pagamenti o addirittura in sanzioni.