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Fatturazione Elettronica in Europa: le principali novità

Scritto da Digital Technologies | 29 ottobre 2020

La Fatturazione Elettronica in Europa si inserisce nell'ampio panorama della digitalizzazione e della semplificazione degli scambi commerciali tra le aziende e le Amministrazioni Pubbliche continentali. Da aprile di quest'anno tutte le Amministrazioni Pubbliche degli Stati Membri della Comunità hanno l'obbligo di accettare la FE, Fattura Elettronica, in ampliamento all'obbligo introdotto fin da aprile 2019 che interessava solo le Amministrazioni Centrali (le autorità regionali e locali potevano ottenere una proroga fino ad aprile 2020). La prescrizione dell'adozione della Fattura Elettronica in Europa risale ad una Direttiva UE del 2014 (2014/55/EU) che indicava nel 2020 la scadenza per le PA di qualsiasi livello di attrezzarsi per acquisirla nell'ambito di contratti per appalti pubblici. La semplificazione/ottimizzazione delle transazioni internazionali è solo un aspetto della Direttiva che ha anche lo scopo da una parte di favorire la competitività tra le imprese, comprese le PMI, le SME, Small to Medium-sized Enterprise e dall'altro fornire gli standard da adottare nell’UE al fine di garantire l’interoperabilità fra i singoli stati membri, in maniera tale da agevolare l’adozione della fatturazione elettronica fra di essi.

 

Fatturazione elettronica in Europa, l'e-invoicing continentale

Da quest'anno l'utilizzo della Fattura Elettronica in Europa è obbligatorio solo per il B2G (business to government), ma già diversi Paesi hanno previsto di allinearsi a quanto fa già l'Italia in tema di e-invoicing per gli scambi B2B e B2C. Se il nostro Paese è all'avanguardia su tutto il fronte della digitalizzazione delle fatture, è stato il Portogallo la prima nazione europea, già nel 2012, ad impiegare la fatturazione elettronica in ambito B2B. La Francia estenderà l’obbligo al B2B progressivamente a partire dal 2023. È importante, però, non dimenticare che esistono diverse criticità legata alle modalità di integrazione tra i Paesi dell'Unione. Se è vero, da un lato, che la Direttiva 2014/55/EU ha contribuito a rafforzare il concetto di interoperabilità, è pur vero che a livello pratico questa risulta essere un’interoperabilità dichiarata ma non effettiva, tanto che molti Paesi hanno introdotto sistemi nazionali di gestione del processo di FE, in conformità con la normativa europea. Di qui si comprende il ruolo chiave che assume un provider esterno che possa garantire l’effettiva interoperabilità dei processi da Paese a Paese.

 

I 'formati' della Fattura Elettronica in Europa

Con la Direttiva 2014/55/EU sulla “Fatturazione elettronica negli appalti pubblici” si sancisce l’obbligo non solo di scambiare fatture digitali con le pubbliche amministrazioni, ma anche le caratteristiche tecniche con cui questo deve avvenire. I formati della Fattura Elettronica in Europa, accettati e conformi alla norma europea EN 16931, sono: Xml-Ubl 2.1 e CII-16B. Quello più diffuso è attualmente CII che supporta le fasi del ciclo dell’ordine e consente di utilizzare oltre 60 documenti di business. In Italia da poco più di un anno l’Agenzia delle Entrate ha presentato l’evoluzione del tracciato Xml che si propone di rendere più precisa e automatica la documentazione fiscale obbligatoria. Questi interventi sono stati fatti anche in vista della standardizzazione della Fattura Elettronica in Europa già prevista nelle norme dalle Cius (Core Invoice User Specification).

 

I vantaggi della Fattura Elettronica in Europa e verso il resto del mondo

Il processo di digitalizzazione della Fattura Elettronica in Europa è appena iniziato, ma già si possono identificare gli enormi vantaggi che questo comporterà. A cominciare dall'automatizzazione dell'elaborazione delle fatture che implicherà una velocizzazione delle attività di ricezione e invio, ma anche la possibilità di monitorare le irregolarità e per le imprese di partecipare ad appalti pubblici transfrontalieri. È interessante notare che se alcuni Paesi hanno creato specifiche piattaforme centralizzate per la ricezione delle fatture, altri hanno deciso di utilizzare la rete europea Peppol come preferenziale per gli scambi B2G. È anche vero però che oltre la normativa della Fattura Elettronica in Europa obbligatoria, la situazione è ancora abbastanza disomogenea perché non tutti i Paesi prevedo l'obbligo della FE a tutti i livelli delle transazioni. Ma la strada è sicuramente quella giusta, anche perché a livello mondiale le 'buone pratiche digitali' stanno progredendo velocemente.
In Turchia da gennaio 2020 la FE è obbligatoria e la fattura cartacea ha perso ogni validità. In America Latina la FE sta diffondendosi in tempi diversi, ma inesorabilmente: il Paraguay l'ha introdotta da maggio, la Bolivia da giugno. In Asia l'India la renderà obbligatoria da ottobre. La Fattura Elettronica in Europa quindi ha molti motivi per diventare al più presto uno standard che permetterà alle imprese del Vecchio Continente di dialogare sempre più facilmente, semplicemente e digitalmente con le Imprese e le Pubbliche Amministrazioni di tutto il mondo.