Gestire in modo semplice e sicuro la fatturazione elettronica B2G è un aspetto prioritario per le aziende che fanno affari con le pubbliche amministrazioni, sia in Italia che all’estero. È fondamentale però fare attenzione a non commettere errori, in particolare sul fronte delle differenti normative nazionali e dell’Unione Europea, per evitare di incappare in sanzioni che possono ripercuotersi oltre che sul budget anche sulla reputazione del proprio brand. Per evitare rischi e dare garanzie sulla propria affidabilità alle realtà del settore pubblico con cui ci si interfaccia, è utile affidarsi a un provider specializzato, utilizzando un servizio in cloud di gestione del ciclo attivo e passivo della fattura e delegando dunque all’esterno della propria organizzazione gli aspetti di compliance normativa, tecnici e di sicurezza.
Il mercato del settore pubblico offre infatti numerose occasioni di sviluppo del proprio business, in qualsiasi ambito si operi: sarebbe poco lungimirante trascurare a priori questa fetta di opportunità, a maggior ragione per il solo timore di incontrare difficoltà nella gestione delle pratiche amministrative e fiscali legate alle attività che si svolgono e alle relazioni commerciali che si intrattengono. Un contesto in cui la fattura elettronica B2G si eleva come strumento fiscale di prioritaria importanza. Introdotta in numerosi Paesi di tutto il mondo, tra cui anche l’Italia, la fattura elettronica B2G punta a:
In Italia la fattura elettronica verso la pubblica amministrazione è una realtà consolidata da anni. Vige infatti l’obbligo, per qualsiasi fornitore di un ente pubblico, di fare e-fattura. Dal 2018, in attuazione della direttiva comunitaria numero 55 del 2014, è stato inoltre recepito dalle pubbliche amministrazioni centrali l’obbligo di adeguamento al fine di ricevere le fatture elettroniche in formato europeo. Un obbligo che nel 2020 è stato allargato anche alle pubbliche amministrazioni sub centrali. La fattura elettronica europea, infatti, è obbligatoria al momento per chi partecipi a bandi pubblici comunitari, nell’ottica di uno snellimento delle procedure di public procurement digitale a livello dell’Unione Europea, nella direzione di creare un mercato unico digitale.
Lo scenario normativo certo è in fermento, basti pensare che da luglio entreranno in vigore le nuove specifiche tecniche proprio per la fattura elettronica europea. Allo stesso modo, in tutto il mondo normative differenti tra loro alzano il livello di difficoltà nella gestione documentale e amministrativa. La gestione in outsourcing della fattura elettronica B2G consente di evitare problemi su questo fronte. Implementando un servizio in cloud, infatti, non si avrà la necessità di occuparsi in prima persona di adeguamenti normativi complicati, non solo sul piano dell’amministrazione digitale e delle regole in materia di documenti informatici, ma anche in relazione alle norme sulla privacy, per esempio rispettando gli obbligatori adempimenti di sicurezza informatica, alla gestione oculata delle specifiche tecniche e dei formati corretti da utilizzare, ai canali di trasmissione.
Ogni incombenza sarà delegata al provider, un partner tecnologico pronto ad accompagnare l’azienda in un percorso di progressiva innovazione, avendo così la certezza di essere sempre aggiornati, al passo con i cambiamenti e in regola con gli obblighi. In azienda ci si dovrà concentrare solo sul fatturare: ma anche in questo caso va rilevato che l’integrabilità delle soluzioni in outsourcing di e-fattura con gli ERP aziendali rendono estremamente facile gestire ogni fase della fatturazione elettronica B2G, dalla creazione del documento alla trasmissione fino al transito nel sistema di conservazione digitale.