La PMI che step by step vuole diventare una Impresa Digitale 4.0 deve avere ben presente una questione. I costi di realizzazione dell'infrastruttura digitale completa sono ormai più che ragionevoli e ampiamente supportati dagli incentivi fiscali per l'innovazione, soprattutto per le nuove soluzioni hardware e software. Il problema vero (risolvibile, ma non secondario) è la 'cultura all'innovazione' necessaria per dare vita all'Industria Digitale. Con l'impresa digitalizzata il management, i dipendenti, ma anche tutto l'ecosistema, devono assumere un atteggiamento 'data-driven' in cui ogni singolo passaggio del processo di ideazione, produzione e commercializzazione del prodotto deve essere gestito in formato digitale. La carta sparisce, i messaggi vocali anche, la relazione diventa un trasferimento di dati. Che detto così sembrerebbe disegnare un ambiente disumanizzato e invece delinea un ambiente altamente sofisticato in cui le relazioni umane assumono un'importanza vitale nella condivisione delle strategie e degli obiettivi. È questo il primo step per l'Industria Digitale: la consapevolezza di dover avere 'un'altra visione' del proprio business, una visione digitale, guidata dai dati, data-driven.
Se la consapevolezza per l'industria digitale è reale, porta necessariamente a capire che da soli...non ce la si fa. Il secondo step per l'impresa 4.0 è la 'Hardware e Software Selection', quindi l'individuazione un partner tecnologico che offra una serie di garanzie tutte da verificare. La prima: il partner tecnologico deve avere una solidità finanziaria che ci rassicuri sul fatto che
per i prossimi 5/7 anni non chiuderà bottega (le cause di forza maggiore non sono prevedibili, quindi sono trascurabili). La seconda garanzia richiesta: una comprovata esperienza sul mercato e magari anche nello specifico del nostro settore operativo. La terza: una gamma d'offerta di soluzioni ampia e modulare che permetta di affrontare gli investimenti in modo graduale. La quarta: che possa affiancarci con personale specializzato nella costruzione del nostro 'Sistema Industria Digitale' sia in fase di formazione che di consolidamento. La quinta: che parli la nostra lingua, sia intesa come italiano (e quindi di presenza sul territorio), sia come conoscenza delle specifiche problematiche del nostro business.
La 'Formazione Permanente' è il terzo step per l'industria digitale 4.0. La digitalizzazione dell'impresa non può mai essere 'una volta per tutte', ma è un work in progress che crescerà col crescere delle opportunità di business. Se ad esempio si inizia a digitalizzare l'amministrazione, occorre fare formazione. Quando poi si orienta anche la produzione al data-driven, il settore amministrativo dovrà conoscere le modalità dei nuovi processi e delle nuove modalità di input di dati e informazioni, quindi la formazione sarà ancora necessaria. Quando poi la digitalizzazione toccherà magazzini, logistica, supply chain, trasporti, vendite e clienti con il CMR, gli amministrativi e la produzione non potranno ignorare le prassi digitali di questi nuovi processi. Nell'Industria Digitale 4.0 non si finisce mai di imparare perché la consapevolezza (con-sapere) attiva il bisogno (speriamo anche la voglia) di capire come funzionano i processi.
Il quarto step per l'Industria Digitale è 'Integrazione dei Processi', che non è semplice condivisione di informazioni e dati. L'Integrazione Digitale dell'Impresa 4.0 è un'autostrada che porta dalla definizione delle strategie produttive agli scaffali di vendita. Solo con l'integrazione dei sistemi informativi è possibile sfruttare tutti i vantaggi della digitalizzazione: a cominciare dalla 'predittività' che è garanzia di marginalità. Saper 'prevedere il futuro', non è questione di chiaroveggenza, ma piuttosto di analisi dei dati. L'integrazione digitale permette di sapere dove si può andare, dei limiti e dei rischi che si possono o meno correre. L'integrazione digitale dell'impresa consente di decidere i tempi della produzione e la risposta da dare al mercato in base alla disponibilità di risorse economiche, di materie prime, di macchinari efficienti e di una rete di fornitori che risponda prontamente alle nostre richieste. Avere un'infrastruttura efficiente non è automaticamente sinonimo di integrazione: il partner tecnologico deve aiutare i responsabili dell'azienda cliente a integrare i processi.
Il quinto e ultimo step per l'industria digitale è lo sguardo perennemente rivolto al futuro. La crisi pandemica improvvisa e imprevista ci ha insegnato che l'arte della consapevolezza è l'unica arma per mantenere viva la propria azienda. La consapevolezza che l'infrastruttura digitale integrata sia essenziale al mantenimento della redditività ci pone in un'ottica data-driven da cui non si torna indietro. Un partner tecnologico adeguato è anche quello che aiuta a capire quali ulteriori moduli operativi possono essere integrati nel Sistema Impresa per non trovarsi impreparati rispetto agli imprevisti del mercato. L'Azienda Digitale è quella che si mette nelle condizioni migliori per Governare la Complessità, ma anche quella che coinvolge l'ecosistema in cui opera nella condivisione delle strategie e degli obiettivi e che pensa che la propria salvaguardia passa necessariamente dalla salvaguardia di tutto il sistema di imprese, fornitori, collaboratori, partner che le ruotano intorno. Quindi non solo lavorare meno per lavorare tutti, ma lavorare meglio per lavorare sempre, tutti e con profitto.