Cosa sono le tecnologie esponenziali? E quali sono, in questo periodo storico di profonda trasformazione? Per rispondere alla prima domanda ci si può rifare alla definizione della Singularity University, secondo cui le tecnologie esponenziali sono “quelle che accelerano e plasmano rapidamente le principali industry e tutti gli aspetti della nostra vita”. Una definizione semplice e lineare, che in qualche modo affianca quella della crescita esponenziale che le tecnologie di frontiera promettono a chi è così audace e intraprendente da portarle nella vita (aziendale, ma anche personale) di tutti i giorni, impiegandole per risolvere problemi complessi in modo sostenibile.
Il punto è che tendiamo a ragionare in termini di cambiamento lineare. Pensiamo che la rapidità con cui l’innovazione si è mossa in passato sarà la stessa con cui si muoverà in futuro. Ma così non è: basti pensare alla Legge dei Ritorni Acceleranti di Kurzweil, secondo cui il tasso di progresso tecnologico è una funzione esponenziale, o la ben più nota Legge di Moore, che nel 1965 osservò quanto “La complessità di un microcircuito, misurata ad esempio tramite il numero di transistor per chip, raddoppia ogni 18 mesi (e quadruplica ogni 3 anni)”. In realtà, per comprendere quanto l’evoluzione tecnologica non segua schemi lineari è sufficiente il senso comune: rispetto a vent’anni fa, il mondo di oggi sembra un’era geologica completamente diversa.
Alla domanda “cosa sono le tecnologie esponenziali” si potrebbe anche rispondere in modo più semplice, pensando a quelle in grado di essere disruptive nei confronti dei modelli di business, operativi, o – ancor più radicalmente – nei confronti della vita delle persone (tutti i vari modelli con prefisso smart).
Una loro caratteristica straordinaria è l’evoluzione continua e inarrestabile, alimentata dagli investimenti in ricerca da parte di aziende che ne hanno compreso il potenziale e lo vogliono sfruttare al massimo, alimentando un circolo virtuoso che spinge l’asticella sempre più in alto: solo a titolo d’esempio, chi si occupa di manufacturing sa bene che l’Intelligenza Artificiale può alimentare sistemi di manutenzione predittiva o evoluti Digital Twin, ma non può sapere quale disruption (positiva) porterà domani nel manifatturiero, facendo la fortuna delle aziende più agili, rivoluzionando i mercati e – magari – la vita dei clienti. E che dire della sanità? Perché non sfruttare machine learning, profili genetici e biosensori per identificare la prima cellula tumorale a svilupparsi nell’organismo e intervenire con una tempestività mai vista? È il futuro, ma solo l’intersezione di tecnologie esponenziali ci permetterà di raggiungerlo, in modo rapido e sostenibile.
Dopo aver compreso cosa sono le tecnologie esponenziali, si potrebbe fare un cenno a quelle più promettenti, limitando il discorso all’ambito business.
Nell’espressione Intelligenza Artificiale rientra un’infinità di tecnologie afferenti alla Data Science, che nel mondo del business hanno già oggi un impatto fortissimo sul vantaggio competitivo. Al di là di declinazioni specifiche e di applicazioni concrete, AI e Machine Learning sono gli elementi fondanti della data-driven company, l’azienda moderna che ha finalmente abbattuto i silos di dati ed è in grado di valorizzarli per anticipare i trend, conoscere meglio i clienti, realizzare migliori prodotti e sviluppare modelli di business innovativi e sostenibili.
IoT ha un valore straordinario nel percorso di digitalizzazione del business. Perché a ben vedere, IoT è ciò che trasforma un’esperienza in un’informazione digitale e che, come tale, può essere raccolta, analizzata (AI) e valorizzata. Senza l’universo di sensori di cui ormai sono stracolme le aziende, le Supply Chain, le linee industriali, gli edifici, le Smart City, ecc., l’ipotesi di un presente e futuro data-driven non potrebbe mai essere realizzato.
La realtà virtuale, ma soprattutto quella aumentata, si presta ad essere fortemente disruptive in svariati scenari e moltissime industry. Il concetto è quello dell’arricchimento della percezione sensoriale umana con elementi digitali che creano una collaborazione efficace e potenziano le capacità degli operatori, permettendo così di ottenere il meglio dei due mondi.
L’innovazione portata da blockchain può essere rivoluzionaria sotto svariati profili. Il concetto della decentralizzazione del registro di dati, la cui autorevolezza si basa su meccanismi di sicurezza intrinseci e non sul controllo dell’autorità esterna, ha un che di rivoluzionario non solo a livello tecnico, ma soprattutto per i modelli di business e operativi che è in grado di abilitare.