La Supply Chain 4.0 rappresenta la sfida più importante del prossimo futuro. Secondo la Commissione Europea, il settore della logistica oggi rappresenta il 14% del Pil della UE, percentuale destinata a crescere fino al 40% del Pil entro il 2040. La catena della fornitura digitale, la Supply Chain 4.0, non rappresenta più un semplice step nella filiera dell'offerta di beni e servizi ai consumatori finali. Piuttosto, diventa il cardine su cui ruoteranno le decisioni del management delle imprese, o meglio, come afferma Marco Melacini, responsabile scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano: “Gli operatori logistici dovranno porsi non solo come gestori di flussi fisici, ma come integratori e garanti della qualità dei flussi informativi per i processi interni e lungo la filiera”.
L'urgenza della necessità di attivare processi innovativi legati alla Supply Chain 4.0 è legata a fattori contingenti e globali. Nel prossimo futuro diventeranno più pressanti problemi che incidono già oggi sull'attività logistica delle imprese:
La soluzione è una sola. Attivarsi per avere il pieno controllo della Supply Chain 4.0. Detto così sembra pretenzioso, invece è possibile grazie all'utilizzo di soluzioni informatiche e software per la Supply Chain dell'Industria 4.0.
Il Direttore della Logistica 4.0 è ovviamente una delle principali figure coinvolte nel complesso meccanismo della 'catena della fornitura'. Non è la sola perché fattore umano e Supply Chain 4.0 sono strettamente legati.
Al management della Logistica è demandato però il compito di decidere quali strumenti utilizzare per cercare di avere quel 'controllo totale'. La scelta è abbastanza obbligata, occorre una visione a 360 gradi, perché quando si attivano processi di Digital Transformation è meglio evitare alcuni errori tipici di decisioni poco ponderate. In sostanza, è meglio non attivare innovazioni che coinvolgano solo un'area o un processo dell'azienda, oppure pensare di digitalizzare tutto in tempi brevissimi, oppure ancora pensare di avere tutte le competenze necessarie.
I trend della Supply Chain 4.0 che puntano all'efficienza sono legati all'utilizzo ponderato delle tecnologie ICT oggi disponibili. Riassumiamole queste tecnologie in un elenco 'a cascata' che dalla fattura elettronica porta al Blockchain.
È la base da cui partire e infatti la normativa spinge in questo senso. La Factory Paperless è l'obiettivo a cui deve tendere l'Enterprise Content Management.
Le soluzioni di workflow collaboration favoriscono il coordinamento e la collaborazione operativa tra tutte le risorse dell'impresa, migliorando le attività.
Il Documento di Trasporto Digitale certifica il trasferimento delle merci, trasformando in versione completamente digitale i classici documenti cartacei. Firma elettronica e compliance alla normativa fiscale sono strettamente legati al DDT. Inoltre, con l'entrata in vigore da gennaio delle VAT quick fixes, introdotte dal Consiglio UE per contrastare le frodi IVA, il DDT rappresenta uno dei documenti comprovanti l’avvenuto trasporto dei beni nello Stato UE di destinazione.
Una delle prime analisi da fare è dove 'mettere' le piattaforme informatiche e gli applicativi software. In casa o tra le 'nuvole', a seconda di fattori legati al mio specifico business.
Laddove per Big Data si intende la consapevolezza che solo la raccolta sistematica e sistemica di dati specifici e sicuri potrà garantire il successo delle Digital Transformation. I Dati e i Big Data sono davvero il patrimonio più importante dell'azienda, da cui dipendono l'efficienza operativa e quindi la redditività.
Il Warehouse Management System e la Business Intelligence sono software di controllo dei flussi delle merci e di creazione di report visivi. Oggi, le soluzioni di BI integrano funzionalità di Performance Management e Advanced Analytics.
L'evoluzione degli Enterprise Resource Planning nel corso degli anni li ha resi oggi uno strumento indispensabile del Corporate Performance Management. Gli ERP creano un ecosistema per la gestione integrata dell'analisi dei Big Data e quindi di tutti i processi di business.
L'interconnessione con collaboratori, fornitori, partner è fondamentale per garantirsi il 'controllo totale' e delle singole KPI, Key Performance Indicator.
L'Internet of Things è strettamente legato all'automazione della filiera. In realtà IoT è un insieme di tecnologie (Rfid, sensoristica, monitoraggio della filiera, localizzazione referenziata, identificazione automatica, dispositivi indossabili wearable, ecc.) che massimizza la raccolta e poi l'utilizzo dei dati.
Esistono soluzioni verticali di Intelligenza Artificiale che consentono di utilizzare il mondo degli algoritmi per automatizzare al massimo le operations. Ma non solo, perché l’AI è pensata per 'prevedere' le condizioni e le situazioni in cui opera l'impresa. Si parla di AI, per esempio, per la Predictive Maintenance e la Predictive Analytics.
Il World Economic Forum ha fatto un endorsement importante rispetto alla tecnologia Blockchain, anche evidenziando alcune attuali difficoltà. In sostanza, i Blockchain saranno protagonisti nella certificazione sicura delle imprese che vorranno far parte della Supply Chain 4.0. I Blockchain sincronizzano le comunicazioni H24, rendendo gli attori sul mercato totalmente accessibili e trasparenti.
Non c'è report e analisi sul futuro della Supply Chain (Politecnico, Gartner, McKinsey, lo stesso World Economic Forum), che non indichi il 'fattore umano' come determinante. Lo scopo della Digital Transformation deve essere individuare soluzioni digitali che lavorino con le persone. Si stanno formando nuove figure professionali che sanno 'lavorare con il digitale'. Il Politecnico ne individua alcune: il Big Data Analyst, i Digital Transformation Manager, l’Informatico logistico, l’Informatico dell’automazione, l'Innovation Manager, l’AI Specialist. Queste figure emergenti sono garanzia che la digitalizzazione sia davvero un investimento nell'innovazione e che le aziende, utilizzando i Dati, sappiano davvero cogliere tutte le opportunità del mercato.