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Digitalizzazione dei processi aziendali: a che punto siamo

Scritto da Digital Technologies | 12 marzo 2020

Il tema della digitalizzazione dei processi aziendali non perde in alcun modo la propria centralità nell’agenda delle imprese italiane. Il concetto è estremamente ampio, poiché - di fatto - digitalizzare significa impiegare nuovi strumenti per snellire, semplificare, accelerare e automatizzare i processi di lavoro. La digitalizzazione dei processi aziendali è dunque un tema pervasivo all’interno delle organizzazioni: coinvolge la gestione dei documenti fiscali e amministrativi così come le risorse umane, la comunicazione interna ed esterna, la produzione industriale, la logistica, il marketing e qualsiasi altra attività e funzione contribuisca all’ecosistema aziendale. Non è un caso che, proprio questo tema, nonché la connessa dematerializzazione documentale, tengano banco da anni e si pongano come primario obiettivo per moltissime aziende, italiane ed estere.


Digitalizzazione dei processi aziendali e automazione

Ma cosa si intende, a livello pratico, per digitalizzazione dei processi aziendali? In sostanza, ciò consiste nell’affidare a un software, a una piattaforma informatica, un intero workflow (non un semplice documento) che, fino a ieri, è sempre stato gestito in modalità manuale.

Attenzione, inoltre, a coglierne l’estensione precisa: la dematerializzazione del processo ha sì a che fare con l’eliminazione della carta e degli spazi fisici dedicati alla sua conservazione, ma è un concetto che va oltre poiché introduce il vero elemento chiave di tutto, cioè l’automazione.

Digitalizzazione vuol dire migliori processi aziendali

Sostituire un processo manuale con uno digitalizzato significa non dover seguire dei workflow frammentati che coinvolgono e-mail, documenti cartacei, file di ogni genere e natura e strumenti non integrati. Digitalizzare, nel senso più ampio e migliore del termine, significa sì eliminare il processo manuale, ma anche perfezionare le procedure in essere sulla base dei dati che le stesse producono e che possono essere analizzati e trasformati in valore tangibile.


Digitalizzazione dei processi aziendali: lo stato dell’arte

I dati relativi all’Italia dimostrano una situazione in chiaro divenire, favorita dall’introduzione della fattura elettronica e NSO: per esempio, l’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Digitalizzazione di Assolombarda ha sottolineato una discreta differenza - sotto questo profilo - tra imprese piccole, medie e grandi, evidenziando comunque elementi interessanti quali l’impiego di un ERP nel 92% delle grandi aziende e nella presenza di un IT manager nel 100% delle imprese con più di 250 dipendenti, percentuali che si riducono progressivamente insieme alle dimensioni dell’attività. Da notare che solo il 22% delle aziende manifatturiere sta effettivamente impiegando soluzioni di smart manufacturing.

La catena della digitalizzazione dei processi aziendali

Più interessante ancora, citando sempre l’Osservatorio, è il concetto di catena digitale: con tale espressione si intende misurare il grado di digitalizzazione di tutto il processo aziendale, dai fornitori fino alla gestione dei clienti. Il responso, qui, non è dei migliori: solo l’8% delle aziende B2C e il 5% delle aziende B2B sono integrate sia a monte sia a valle. Grossa differenza, come peraltro piuttosto prevedibile, c’è non solo tra piccole e grandi imprese, ma anche tra player affermati e startup innovative. I primi, perfettamente consci della necessità di evolvere e sfruttare la digitalizzazione dei processi per raggiungere nuovi livelli di efficienza, faticano non tanto nell’introduzione di nuova tecnologia o nell’avere un approccio olistico alla digitalizzazione dei processi, ma nella gestione del cambiamento (change management), una fase essenziale di qualsiasi progetto di deployment di nuova tecnologia in ambito aziendale.

Questo è uno dei motivi per cui in molti settori le startup stanno conquistando quote di mercato interessanti, tra l’altro favorite da una normativa pro-innovazione: si pensi, per esempio, alle fintech, che fanno proprio della completa digitalizzazione, dell’approccio cloud native, dell’agilità e di modelli di business innovativi il proprio cavallo di battaglia, sorretto da PSD2 e dalla API economy.