Buona parte delle imprese punta sull’automazione dei processi per massimizzare la propria efficienza interna e alimentare il vantaggio competitivo. L’automazione dei processi è peraltro il passaggio conclusivo – ma in perenne evoluzione – di un percorso di digitalizzazione iniziato tempo addietro: il primo step è stata la dematerializzazione, che ha determinato una contestuale riduzione dei costi e un incremento di produttività, poi si è passai alla riprogettazione in digitale dei processi, e infine all’analisi degli stessi finalizzata a identificare le aree ideali per l’automazione.
L’automazione dei processi è quindi un passaggio fondamentale della digital transformation. Talmente essenziale che il 50% delle aziende è impegnato ad accelerare tale attività, ovvero a renderla pervasiva all’interno della propria organizzazione (World Economic Forum). Interessante statistica proviene poi da McKinsey, secondo cui il 60% dei lavori ha almeno il 30% di attività tecnicamente automatizzabili, cosa che di fatto rappresenta una straordinaria opportunità per le imprese. Piuttosto scontati i benefici, che comunque riassumiamo:
Di automazione dei processi si parla da sempre. Ciò che differenzia la situazione attuale dal passato sono gli strumenti a disposizione, i tempi e i costi inerenti al percorso di automazione dei processi. Se fino a qualche anno fa automazione significava creare delle piattaforme ad hoc o avventurarsi in rischiose attività di integrazione dei sistemi core, oggi tecnologie come la Robotic Process Automation permettono di automatizzare parti o interi workflow in maniera più rapida ed agevole. Resta, come si vedrà successivamente, la necessità di affidarsi a un partner specializzato non solo sotto il profilo della tecnologia abilitante, ma anche della componente di processo, così da poterlo ottimizzare a tutto tondo.
L’evoluzione tecnologica è incessante. Nell’ambito dei processi ripetitivi e rule-based, Robotic Process Automation è una tecnologia matura e consolidata, che fa parte della quotidianità delle imprese più strutturate e che potrebbe estendersi nel 2022 anche al macrocosmo delle PMI. Essendo una tecnologia matura si intravedono già i passaggi successivi: la IPA (Intelligent Process Automation), in particolare, aggiunge all’automazione dei workflow ripetitivi anche l’elemento di intelligenza che gli permette di intervenire all’interno di processi più articolari e prendere decisioni autonome basate sia su regole fisse che sull’analisi delle precedenti modalità di gestione. Il tutto, infine, confluisce nel tema dell’Hyperautomation, inteso come insieme di tecnologie che operano in modo sinergico (tra cui Process Mining, RPA, IPA…) per ottimizzare e automatizzare l’esecuzione dei processi, facendo perno su piattaforme di sviluppo Low Code o No Code.
Da sempre, Digital Technologies accompagna le imprese attraverso tutto il percorso di digital transformation, puntando a trasformare in valore tangibile le promesse delle tecnologie esponenziali.
L’azienda si occupa da anni di process automation e deve il suo successo proprio alla capacità di conciliare una forte anima tecnica con la competenza di processo, che deriva dall’esperienza su progetti complessi per aziende di ogni dimensione e qualsiasi industry. La competenza tecnologica fa sì che Digital Technologies sia in primissima linea sui fronti dell'RPA e della Hyperautomation, che ritiene essere una tendenza importante per questo 2022. A tutto ciò, l’azienda somma un’esperienza ormai decennale sui fronti della riprogettazione e dell’ottimizzazione dei processi aziendali, da cui le imprese ottengono svariati benefici: netta riduzione dei costi, aumento della produttività, più innovazione, collaborazione ed efficienza.